Spunti di riflessione

SIOT 2013

Padova, 25/10/2013

L’azione può essere considerata un acceleratore dell’apprendimento. Nella formazione outdoor l’azione, non solo fisica, e l’attivazione delle persone vengono utilizzate moltissimo.

Che relazione c’è tra il movimento ed il cervello?

Marco Rotondi, docente dell’Università di Genova e presidente SIOT, ha messo a fuoco questi due elementi fornendo un interessante spunto di riflessione.

 

 

 

 

 

–> Il movimento spesso è stato considerato una semplice esecuzione dei comandi del cervello ma è:

– il primo apprendimento, la prima espressione dell’uomo

– lo stato naturale e di funzionamento del nostro corpo e del nostro cervello

– un driver per l’osservazione dei movimenti altrui con la scoperta dei neuroni specchio (il fatto che impariamo dei movimenti e li osserviamo negli altri)

– un mezzo importante per relazionarsi con gli altri e con l’ambiente

– ha una funzione di sopravvivenza per l’uomo primordiale

 

–> Il cervello. L’idea più diffusa è che ci arriva una percezione, l’analizziamo e comandiamo al corpo di fare una determinata azione. Da diverse ricerche è emerso che il ciclo potrebbe essere invertito: è il movimento che facciamo ad indurre cambiamenti, il nostro cervello percepisce questi cambiamenti ed è chiamato a decidere come continuare. Su questo tema il dibattito è molto ampio.

 

E allora è la mente che soddisfa i propri bisogni attraverso il movimento oppure il movimento che utilizza il cervello per continuare l’azione?

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